Fotta

Sex working e street transition. Le strade italiane sono piene di curve.

Foto: Federico Casella, Alberto Della Beffa Testi: Lorenzo Savoldi

Street e transition sono due mondi spesso considerati agli antipodi. Ma, come dice il proverbio, gli opposti si attraggono, e come in ogni perfetto matrimonio dalla loro unione nasce sempre qualcosa di unico.

Simone Verona, Fs 5-o, foto Federico Casella

Quando l’occhio cade su quelle bellissime, abbronzatissime e italianissime curve, quando si avvista una transition in strada, questo genera in noi una reazione talmente forte da portarci a fare del vero e proprio catcalling.

Jacopo Carozzi, Bs Ollie, foto Federico Casella

Così una rotonda in sanpietrini nella provincia di Potenza in pieno Ferragosto, dove guarda caso qualche ora prima una sex worker prestava umile servizio, diventa per Jacopo Carozzi il fianco caldo su cui adagiare i suoi Ollie.

Purtroppo visto che lo skate, così come il sex working, non è ben tollerato in Italia, l’arrivo della polizia costringe ad una continua caccia clandestina alla curva più bella, ma che soprattutto possa concedersi per una session più lunga, ed ecco che si precipita nell’oblio di quello che in altri contesti verrebbe semplicemente chiamato puttan-tour: dai ponti, strade statali, spiagge, marciapiedi, parchi delle peggio periferie fino alla Luna, le migliori curve sono spesso nascoste e richiedono una buona dose di ricerca e avventura.

Giuseppe Cola, Fs 270 Alley Oop Over, foto Federico Casella

Ciò che rende speciali spot iconici come il ponte Musmeci o i quarter di Via Etnea a Catania è proprio la rarità di queste transizioni naturali, unita alle battaglie che spesso si portano dietro. I raggi che a prima vista sembravano accattivanti, sono spesso complessi da skateare, ti illudono, ti tentano, si lasciano corteggiare per poi lasciarti molte volte a bocca asciutta; la transizione in street, con le sue imperfezioni, ti sradica dalla comoda skate plaza e ti sbatte dritta in faccia gioie e dolori di una mission bella pesa. Ciò che fa veramente ridere, a parte il mio kickflip, è che questi architetti e geometri hanno però spesso azzeccato meglio le proporzioni tra raggio ed altezza rispetto ai quarter di certe aziende che ci hanno riempito di prefabbricati. Le curve mediterranee sono loro: sinuose ma aspre, accattivanti ma grezze, in definitiva, irresistibili.

Daniel Cardone, Fs Ollie, foto Federico Casella

Il ponte Musmeci è compiuto nella sua realizzazione tra il 1971 ed il 1976, anni in cui prendeva casualmente piede lo skateboarding in Italia, una contemporaneità segno di un amore scolpito negli astri dell’oroscopo di Paolo Fox e predestinato a sbocciare pienamente negli anni a venire. Il ponte è una chiarissima applicazione di secoli e secoli di studi architettonici e ingegneristici che danno vita ad uno scheletro esile, ma assolutamente portante grazie allo scarico dei pesi dovuto alle sue torsioni curvilinee. Come sempre la vita ti serve magicamente l’inaspettato, così anni di progresso tecnico scientifico sono serviti, poi, a farci fare i Feeble to Fakie a Simo Verona.

Il nostro benamato puttan-tour prende ora una svolta direi immancabile e si immette nella rotonda che abbiamo accennato nell’introduzione, simbolo di un luogo dove percorsi diversi si ritrovano in un fulcro, si mescolano e poi si scambiano. Quale posto migliore se non una rotatoria a Potenza, frequentata da gentil donne, per far scattare un amore fulmineo ed inaspettato. Jacopo abbagliato dai tepori amorosi si lascia convincere e approccia la preda dalle curve sinuose con un Bs Ollie senza alcun dubbio pieno di italianissimo sex appeal.

Daniel Cardone, Bs Kickflip, foto Federico Casella

Imboccando un’uscita della rotonda arriviamo ad un altro spot iconico: la Luna di Macerata. Effettivamente non poteva mancare un luogo così colmo di carica romantica nel nostro percorso, ma quello che a prima vista si rivela una dolce luna di miele fa presto a trasformarsi nella moglie a cui chiedi il divorzio una settimana dopo le nozze. Lo spot è a dir poco pesissimo, flat grezzo e dimensioni enormi tanto da rendere peso qualsiasi trick chiuso. Daniel Cardone riesce comunque a evitare le sbatte della separazione chiudendo il Backside Flip in foto in una manciata di try.

Giunti al tramonto del puttan-tour, si fa il momento di cercare un posto dove accamparsi per passare la notte, ed essendo estate quale meta migliore se non la spiaggia dove si può godere un po’ di meritato riposo ed intimità con le transizioni portate a casa durante le missions della giornata, magari tenendo e gustandosi in mano un bel gelato fresco. Ma la fotta non dorme mai e, dietro l’angolo del luogo scelto per accamparsi, una roccia della spiaggia con una perfetta curva naturale lascia tutti a bocca aperta. Comincia così l’approccio un po’ timido alla bella signorina. Lo spot viene corteggiato. Alcune piante vengono potate, un landing viene scavato nella sabbia, la superficie del quarter viene ripulita dai piccoli sassi taglienti che sporgono.

Martino Cattaneo, Noseblock Drop In, foto Federico Casella

Martino indossa le protezioni del caso, felpa e pantaloni lunghi (e quel giorno c’erano più di 40 gradi), agguanta la filmer board e droppa con sapienza in Noseblock, conquistando una delle transizioni più indomabili e selvagge di tutte.

Efrem Sapienza, Bs Noseblunt, foto Alberto Della Beffa

Pubblicato a pagina 40 di Fotta numero 1 - maggio giugno 2022

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