Fotta

Marmo Eterno

Foto: Federico Casella Testi: Federico Casella

Simone Chiolerio, Bs 5-o, foto Federico Casella

Roma, la città eterna. Qui anche gli spot sembrano essere lì da sempre, e alcuni lo sono davvero. Esplorando il centro della capitale uno skater può trovare infinite possibilità, alcune interessanti, altre incredibili. D’altronde i romani abitano lì da ormai quasi tremila anni, e il mix di materiali e di architetture che vi si possono trovare è unico al mondo. Ovviamente non è tutto oro quel che luccica e i locals ce lo spiegano subito: quello di Mussolini va di più, quello nuovo invece tende a rompersi, a sgretolarsi. Alle volte addirittura nemmeno grinda. Quello antico non si può nemmeno sfiorare, pena la decapitazione.

Si passa da una grindata smooth, liscia, all’atterraggio su un pavé brullo, sconnesso, e se per i topi da skatepark può essere traumatico, è una delle caratteristiche che rendono unico lo skating a Roma.

In città infatti si può trovare letteralmente qualsiasi tipologia di marmo, da quello giallo, tanto amato dagli antichi (di cui si trovano pezzi sparsi ovunque, in mezzo alle rovine e ai numerosi siti archeologici della città), a quello bianco di Carrara, pregiatissimo per lo skateboarding (noi ne sappiamo qualcosa, e se avete letto il Numero 1 di Fotta, sapete di cosa sto parlando), e usatissimo nelle architetture e nei monumenti costruiti durante il ventennio. Questo ha generato ovviamente una moltitudine di spot, alcuni carini, altri interessanti, molti incredibili.

Domenico Detta, Heelflip, foto Federico Casella

Filippo Coin, Bs 5050 Gap Out, foto Federico Casella

D’altronde Roma è Roma, e come ho ripetuto fino a qui, Roma è piena di cose da skateare, e devo ancora incontrare uno skater che non abbia voglia di andare all’EUR, il quartiere satellite ideato per un’esposizione universale che non c’è mai stata e dove ora non sembra abitare quasi nessuno. Una vera e propria cattedrale nel deserto, dove i palazzoni di uffici dall’estetica fantozziana (più recenti) si alternano alle architetture razionaliste e geometriche del Piacentini, l’architetto di riferimento del fascismo, ovvero l’uomo che ha firmato i progetti della maggior parte degli spot che skateiamo in Italia. Qui all’EUR tutto è fatto di marmo e di travertino, e tutti i muretti della zona sono mangiati da decenni di generazioni di skater romani e non.

Bello? Molto. Facile? Non troppo.

Polizia ovunque, patrimoni Unesco intoccabili, carovane di auto blu che bloccano tutto al loro passaggio (costante), e poi, passanti invasivi e a volte violenti, turisti con selfie stick dappertutto: lo skater in visita a Roma troverà diversi ostacoli tra lui e la sua session. E non abbiamo tirato ancora in causa il vero protagonista della città: il sampietrino romano.

Nero, grosso, e solitamente dissestato, il sampietrino ricopre la quasi totalità della pavimentazione della città e offre un piacevole contrasto di feeling sulla tavola.

Filippo Coin, Ollie In, foto Federico Casella

Daniel "Schianta" Lepori, Bs Lipslide to Wallride to Fakie, foto Federico Casella

Esplorare questo contrasto era l’obiettivo principale della nostra avventura capitolina, ma una serie di sfortune, come un festival del cinema all’aperto organizzato sull’isola Tiberina, sede dello storico Brick City Contest, cantieri vari in giro per il centro, ed un paio di episodi spiacevoli con locals arrabbiati, ci hanno spinto fuori strada e da lì siamo dovuti andare in freestyle.

A quanto pare in epoca pre-democratica la spesa pubblica veniva gestita in maniera differente e non si badava a spese per tutto ciò che inneggiava alla grandezza del duce. A me il fascismo fa schifo, ma a ottant’anni dalla fine del ventennio se quello che rimane è un manipolo di nostalgici, di solito dei ciccioni con il colletto della polo tirato su, e una valanga di spot incredibili da skateare, beh, penso che possiamo tapparci il naso e skateare. In più se facendo una clip creiamo fastidio a qualche fascio, beh vinciamo due volte.

Ovviamente dietro a uno skate tour come quello che abbiamo fatto non c’è solo una lezione di geologia sui vari tipi di pietre che si possono trovare nel luogo, ci sono stati tanti trick, alcuni li vedete in queste pagine, altri sul video fuori ora su fotta.it. Abbiamo mangiato valanghe di supplì e bevuto tutte le birre economiche che abbiamo trovato. Ma soprattutto abbiamo ricevuto una splendida ospitalità dagli skater romani, in particolare i ragazzi del Ponte della Musica, lo skatepark D.I.Y. della città, che ci hanno portato in giro mostrandoci spot e ristoranti ed hanno skateato e filmato con noi.

Davide Rossano, Fs Noseblunt, foto Federico Casella

Davide Cotti, Ollie Up, Ride On Grind, foto Federico Casella

Hanno collaborato a questo articolo
Federico Casella

Qualcuno l'ha definito l'ultimo intellettuale di sinistra di questo paese e puoi trovare il suo zampino più o meno dietro ogni aspetto di Fotta. Oltre che allo skateboarding si dedica alla musica e al giardinaggio.

Pubblicato a pagina 48 di Fotta numero 2 - luglio agosto 2022

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