Il nostro svizzero preferito: intervista a Schianta.
Foto: Gerard Riera, Federico Casella, Davy Van Laere Testi: Federico Casella, Kevin Carrozzo, Martino Cattaneo, Fabio De Almeida, Alberto Della Beffa, Livio Gritti, Chris Pfanner, Mamma LorellaÈ nato e cresciuto a Lugano ma è sempre in giro a filmare, saltando da un tour all’altro e piantando una serie di solide bandierine in giro per gli spot più fighi d’Europa. Con noi è venuto a Roma alla ricerca del Marmo Eterno, in Verde Alpi a skateare i DIY più alt d’Europai, e nei Balcani, alla ricerca degli spomenik. Dopo tutto il tempo che abbiamo passato assieme, dopo una copertina di Fotta e dopo avergli visto skateare letteralmente qualsiasi tipo di spot, ci siamo detti che era arrivato il momento di fare qualcosa con lui e di tirare fuori l’intervista che si merita e che aspettavamo. Abbiamo chiamato sua madre e i suoi migliori amici per tirare fuori delle domande fatte da punti di vista diversi, e trovare il materiale fotografico non è stato per niente difficile. Ecco a voi l’intervista a Schianta, all’anagrafe Daniel Lepori.
LIVIO Come mai il tuo soprannome è Schianta?
S Da ragazzino non ero molto portato e cadevo sempre. Ma lanciarmi mi piaceva e un giorno ne ho prese talmente tante che gli skater più grandi mi hanno soprannominato “Schianta Splash” (Splash per le sbucciature sulle ginocchia). Poi col passare del tempo si è accorciato a Schianta. Non mi dispiace come soprannome, l’unica cosa un po’ un pacco è che la gente all’estero lo sbaglia tanto, non riesce a dirlo, ma tanto non ci posso fare niente. Ormai mi chiamo così.
LIVIO Cos’è per te la cosa più importante nello skateboarding?
S La cosa più importante per me nello skate è il divertimento e il rispetto per chiunque voglia farlo. Sono un po’ stufo della gente che se la tira perché è forte o perché ha gli sponsor. Quando ti dimentichi che lo skate è per tutti stai sbagliando tutto.
LIVIO E i tuoi obiettivi?
S Continuare a divertirmi e skateare il più a lungo possibile. Mi piacerebbe, un giorno, anche diventare bravo a fare i manny. Ci sto lavorando.
LIVIO Quando ti fai la doccia cosa ti insaponi per prima?
S Ahahah le braccia.
MAMMA Ricordi quando provavi i trick in terrazza? Avrai avuto dodici anni e mi mettevi lì a riprenderti con la videocamera... Quella volta che hai fatto qualcosa di bello, io non ci capivo niente ma ho esultato con te... Che trick avevi chiuso già? (Credo di essere stata la tua prima filmer eheheh).
S Ahahah certo che mi ricordo erano i primi Flip che facevo ed era il mio “dream trick” da piccolo quindi ero gasatissimo. La mamma prima filmer e supporter numero uno! Tutt’ora anche se non ci capisce niente le mostro i trick che faccio in tour.
KEVIN Quando hai iniziato a viaggiare tanto per lo skateboarding e quali sono stati i fattori che ti hanno dato la spinta a farlo?
S Ho iniziato a viaggiare tanto nel 2020 dopo che Max Pack, il team manager Vans per Germania, Austria e Svizzera, mi ha messo nel team. È successo tutto al momento giusto, avevo appena finito la scuola d’arte e avevo tutto il tempo libero per poter andare in tour. Max e Chris Pfanner mi hanno tirato dentro diversi progetti, tenendo sempre un posto nel van per me, e supportandomi con le spese. Senza di loro non avrei potuto viaggiare così tanto.
FABIO Qual’è il tuo ricordo più bello da un tour che hai fatto?
S Non ne ho uno in particolare ma forse i primi tour che ho fatto con il team europeo di Vans sono stati quelli che hanno lasciato un segno più grande. Il fatto di essere circondato da skater che ho ammirato così tanto crescendo come Chris Pfanner e Rob Maatman ancora non mi sembra vero. Vederli skateare e avere la possibilità di passarci del tempo è una fortuna che non avrei mai pensato di avere.
All’alba sono arrivati dei local incazzati neri, chiedendoci se fossimo scemi e se desiderassimo morire.
MARTINO Qual’è l’esperienza più traumatica che hai avuto in tour?
S Ouff, ce ne sono un paio, ma la notte a campeggiare in Croazia forse è stata la più traumatica. Dopo il Vladimir Film Festival, un paio d’anni fa, abbiamo girato ancora qualche spot istriano con la crew Samurai e ci siamo ritrovati a campeggiare in una foresta in montagna. Eravamo abituati a dormire in spiaggia con una ventina di gradi, lassù invece siamo arrivati quasi allo zero. Faceva freddissimo e addormentarsi era quasi impossibile. Durante la notte poi continuavamo a sentire strani rumori, quasi dei ruggiti. All’alba sono arrivati dei local incazzati neri, chiedendoci se fossimo scemi e se desiderassimo morire. A quanto pare ci siamo messi a grigliare e dormire nell’area con più orsi di tutta la Croazia. Martino ha dormito su un tavolo circondato da tutti gli avanzi del barbecue, era praticamente uno spuntino già impiattato. Tutte lezioni di vita che penso potranno tornarmi utili in futuro ahahah.
MARTINO Chi porteresti della tua famiglia in un tour Samurai Safari?
S Mia mamma senza dubbio, penso sia l’unica che reggerebbe.
MARTINO Quali sono le paure che hai affrontato, su e giù dallo skate?
S Gli infortuni e la paura di farsi male sono la parte più difficile di stare sulla tavola, è un pensiero fisso che penso tutti abbiamo e con cui bisogna imparare a convivere. Giù dallo skate non ho paura ma voglio trovare il mio posto nel mondo, sono in un’età in cui comincio a preoccuparmi un po’ del mio futuro e di quali sono le mie priorità, ci sto lavorando e pian piano ci arriverò, quando scopro qualcosa di più vi faccio sapere ahahah.
CHRIS Has it ever happened to you that you got mistaken for Doobie (Victor Pellegrin n.d.r.) because of your hair?
S Ahahah all the time! But I don’t mind it, we joke about this a lot. Marcel from Holland was calling me Doobie light (the light version of Doobie). If you know him you probably understand why ahahah.
ADB Come è nata la tua connection con Lovenskate? E come ti trovi a skateare con loro? Ci sono dei progetti in corso?
S Li ho conosciuti al Team Trouble, che per chi non lo conoscesse è un contest in bowl a squadre a Laax, in Svizzera, dove il team Lovenskate viene sempre. Dopo un paio di edizioni è stato organizzato un tour con loro e noi Warriors (la storica crew di Lugano n.d.r.). È lì che ci siamo conosciuti tutti meglio, e alla fine del tour mi hanno chiesto di skateare per loro. Sia il brand che la crew mi piacciono tantissimo. Stu, che è un po’ quello che dirige il tutto, si sbatte un botto per fare delle tavole da paura, stampate a mano in serigrafia, e cerca sempre di aiutarmi come meglio può! Parlavamo di fare un video, per cui abbiamo fatto anche due filming mission a Valencia e nonostante io fossi infortunato ad entrambe mi hanno comunque fatto andare solo per beccarci, ahahah sono tutti dei grandi! Sono felicissimo di skateare per loro e li ringrazio tutti tantissimo per il supporto che mi danno!
FC Dalle carte ai dadi, hai sempre qualche gioco per le mani, e vinci sempre a tutto. Come si fa a barare a briscola e dove compri i dadi truccati? Il gioco d’azzardo è un’attività tipicamente svizzera?
S Ahahah adoro tutti i giochi di società, carte o dadi S che sia, e sono anche bravino. Dadi e carte truccate non ne ho, mi spiace deludervi, sono solo particolarmente fortunato nel gioco. Sarà che Fede (Federico Casella n.d.r.) con me non ne ha mai vinta una a briscola e un po’ rosica. Il gioco d’azzardo non è tipicamente svizzero ma penso vada molto dalle mie parti. Io però non lo faccio nei casinò o in posti come quelli, solo con amici e in occasioni speciali.
S Posso fare dei ringraziamenti?
Grazie boys di Fotta Albi e Fede, grazie Mamma e Papà e tutta la mia famiglia, grazie a tutti i miei amici e grazie anche a te che hai letto!
Qualcuno l'ha definito l'ultimo intellettuale di sinistra di questo paese e puoi trovare il suo zampino più o meno dietro ogni aspetto di Fotta. Oltre che allo skateboarding si dedica alla musica e al giardinaggio.
Gran maestro di mini ramp skating, rappresentante della nuova generazione dei Warriors luganesi, si diletta con molteplici medium artistici tra cui dipinti con air brush e collage art.
Albi da quindici anni cerca di rendersi utile nello skateboarding, occupandosi di filming e costruzione di skatepark. Ogni suo trick chiuso è frutto di una battaglia. Se vi chiede di filmargli un trick su un china bank, scappate.