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A Tarvisio tutti hanno una motosega

Foto: Federico Casella Testi: Federico Casella

Pulizia dello spot - foto Federico Casella

Tarvisio. Un nome che fino a pochi mesi fa avrei scambiato per un errore di battitura, una storpiatura accidentale di Treviso. Chi l’avrebbe mai detto che fosse una ridente località sciistica in provincia di Udine con la particolarità di avere all’interno del suo territorio l’unico punto dove Italia, Austria e Slovenia si incontrano. Qualcuno che ha prestato più attenzione di me a scuola, probabilmente. Qui, tra boschi e montagne, troviamo uno degli skatepark più longevi del Friuli, con la sua scena locale.

Agus Aquila, foto Federico Casella

Abbiamo scoperto dell’esistenza di questo posto quando i ragazzi di Uztzu e del Klan del Bosco, un brand locale e l’associazione che segue e gestisce il park, ci hanno invitato all’inaugurazione del restyling delle strutture. Ci sarebbe stato un contest, premi in denaro, possibilità di camping, e un misterioso concerto.

Stavamo già progettando di passare dal nord-est per skateare, e l’idea di salire in montagna per il tour estivo ci sembrava ottima per scappare dall’afa e allungare le session. Quando poi si è scoperto che l’headliner del misterioso concerto sarebbe stato Dj Gruff non c’è stata più possibilità di tirarsi indietro. Ed è lì a Tarvisio che, tra una birra e un trick dal double set del park, ai local è venuto in mente di farci vedere uno spot che avevano trovato a Malborghetto, un paesino giù per la valle, dove avevano scoperto uno spot che, fino a quel momento, era stato a malapena sfiorato. La fotta era incontrollabile. Il contest non era neanche finito e già stavamo mollando tutto per correre giù, verso quello che ci sembrava un miraggio.

Quando ti ritrovi in quindici persone davanti ad uno spot epico in cui probabilmente non passerai più, non ti fai bloccare da qualche sasso e qualche albero.

Una piccola frana aveva sepolto lo spot e gli alberi circostanti lo rendevano infilmabile da ogni angolazione. Poco male, l’entusiasmo, scontratosi con la realtà, non rallenta, anzi. Quando ti ritrovi in quindici persone davanti ad uno spot epico in cui probabilmente non passerai più, non ti fai bloccare da qualche sasso e qualche albero. E poi, come ci ha detto Tecs, il local di Udine che ci ha fatto da guida e mostrato lo spot, “A Tarvisio tutti hanno una motosega”.

Pulizia dello spot - foto Federico Casella

I lavori di pulizia del flat sono iniziati immediatamente. Utilizzando come pale le tavole crackate, di cui il van è pieno, abbiamo rimosso la frana. Poi, armati di machete e accette (alla fine nessuno si è giustamente fidato a lasciarci la sua motosega), ci siamo messi a disboscare il fianco della montagna. Pulita la frana siamo andati a goderci il concerto come premio del lavoro duro e la mattina seguente, dopo una notte di musica e festa, abbiamo terminato il lavoro e finalmente skateato lo spot.

Vittorio Galetti, foto Federico Casella

La session non è stata facile. La curva è ampia e la velocità è difficile da prendere. Una volta ottenuta, poi, bisogna stare attenti ai mille sassolini che continuano a comparire dappertutto. Arrivati in cima si deve poppare due mattonelle prima della fine perché la penultima è spaccata e non si riesce a rideare. In più, tra l'ansia di cadere e il caldo infernale che pensavamo ingenuamente di essere riusciti ad evitare, mantenere la concentrazione è complesso.

Filippo Coin, Bs Noseblunt, foto Federico Casella

In montagna, si sa, il meteo cambia rapidamente. Dopo poco più di un’ora di battaglia, in pochi secondi il cielo si è fatto nero. Mentre gli altri mettevano al sicuro tutte le nostre cose nel furgone, Pippo ha chiuso il suo Bs Noseblunt sotto i primi chicchi della grandine che ha stoppato la session e che ci ha accompagnato nella nostra fuga verso Lignano, la prossima tappa del nostro tour "NordEst".

Agus Aquila, Fs 270 Nosepick to Fakie, foto Federico Casella

Alla fine nessuno è caduto di sotto e non c’è stata necessità di dover chiamare l’elisoccorso per farci venire a prendere. Ci siamo portati a casa ottimi trick e una bella avventura. E sì, a Vitto (Galetti n.d.r.) è caduto un albero in testa, ma non si è fatto troppo male. E comunque è stata colpa sua, non doveva stare lì.

Hanno collaborato a questo articolo
Federico Casella

Qualcuno l'ha definito l'ultimo intellettuale di sinistra di questo paese e puoi trovare il suo zampino più o meno dietro ogni aspetto di Fotta. Oltre che allo skateboarding si dedica alla musica e al giardinaggio.

Pubblicato a pagina 8 di Fotta numero 11 - settembre ottobre 2024

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