Eccoci qui
Foto: Martina "Bretzi" Nicli Pezzin Testi: Federico CasellaQuanto possono cambiare le cose in tre anni? Un kickflip è ancora una rotazione di uno skateboard sul suo asse longitudinale e un grammo di marijuana in strada costa ancora 10€, e da qui non si scappa, ma quasi tutto il resto è cambiato. Da quando abbiamo iniziato Fotta il mondo ha visto scoppiare guerre brutali, crisi ambientali senza precedenti, l’accentuarsi delle divisioni politiche, la crisi della classe lavoratrice e media, la crescita esponenziale del potere e dell’opulenza dei più ricchi.
Non solo, la quasi totalità delle elezioni che sono state tenute nell’ultimo periodo mostrano uno spostamento verso la destra estrema delle principali potenze occidentali (e non), portandoci a vivere in un mondo che ogni giorno diventa più chiuso, in cui è più difficile spostarsi, confrontarsi, capirsi.
Stiamo vivendo una crisi degli skateshop e delle distribuzioni, che stanno ancora pagando il prezzo del Covid 19. L’inflazione e l’aumento dei prezzi causato dalla crisi della supply chain globale ci ha toccati da vicino: i prezzi delle nostre tavole preferite sono arrivati alle tre cifre. Abbiamo scoperto che il contesto olimpico non ha portato l’affluenza che qualcuno sperava, anzi a chi sta nel giro sembra che da quando lo skateboarding è stato incoronato come sport ufficiale, e non è più solo quel vecchio e sfigato “stile di vita” che ci piaceva tanto, il numero di partecipanti sia drasticamente diminuito. Probabilmente gli Switch Kickflip Bs Tailslide al primo try in run non hanno lo stesso fascino di Ali Boulala che scoppia dai 25 di Lione, o almeno sicuramente non ce l’hanno per me.
È enormemente ridotto anche l’interesse che il resto del mondo ha verso ciò che facciamo, che sia a livello di sottocultura o moda. Non è più il 2020 e gli art director delle capitali europee non si vestono più come se stessero andando a una session ad un DIY berlinese, ma come se fossero su un sentiero in Valtellina. Le pubblicità delle automobili non rappresentano più l’agilità del loro prodotto in città tramite l’accostamento con gli skater, la moda non imita più i nostri baggy jeans strappati. Le grandi multinazionali delle scarpe hanno ridotto drasticamente la loro presenza nel nostro ambiente.
Minchia, finalmente! La bolla è scoppiata e siamo di fronte ad una nuova pagina da scrivere. E la pagina non è del tutto bianca. Negli ultimi anni in Italia sono stati costruiti un sacco di skatepark, creando l’infrastruttura che è sempre mancata. Anche se sono ancora troppo poche, non ci sono mai state così tante ragazze che skateano. La scena DIY è esplosa. Gli spot delle nostre strade sono incredibili, lo testimoniano tutti i tour internazionali che continuano a passare da qua.
Il momento è ora. La fotta non muore mai.
Qualcuno l'ha definito l'ultimo intellettuale di sinistra di questo paese e puoi trovare il suo zampino più o meno dietro ogni aspetto di Fotta. Oltre che allo skateboarding si dedica alla musica e al giardinaggio.