La fotta è ciclica
Illustrazioni e testi: Federico CasellaTanti anni fa ero un ragazzino che viveva solo di skateboarding. Non pensavo ad altro. La notte sognavo di skateare, la mattina fingavo sui banchi di scuola, il pomeriggio lo passavo tra marciapiedi e panchine, la sera consumavo video e mi alienavo su Skate.
A quindici anni ho lasciato una tipa con un messaggio su Facebook: “Devo concentrarmi sui miei Kickflip.”
I miei Kickflip facevano cagare. Avevo ragione a volerli migliorare, ma oggi so che limonare e toccare una tetta non mi avrebbe rovinato la vita. Sicuramente non farlo non ha migliorato i miei flip trick. Scusami Cristina, sono stato un cretino.
In quel momento il fuoco della mia ossessione era annaffiato dalla benzina degli skater più grandi che, portandomi a skateare, filmare, costruire, esplorare, mi hanno mostrato quanto vario e bello possa essere lo skateboarding.
Figura importantissima tra loro per me è stato Mathias Meloni. Mezzo parigino, mezzo genovese, interamente cavaliere della fotta. È lui che in un momento di down, quasi quindici anni fa, mi disse con estrema tranquillità:
“La fotta è ciclica. Va e viene. Ora non è il momento. Ma tornerà. Torna sempre.”
Non ho mai imparato una lezione più vera.
Oggi ho trentadue anni, un ginocchio scoppiato che si piega a scatti, una compagna, un figlio e un cane, una casa vecchia che cade a pezzi e che va sistemata costantemente. Coltivo hobby sedentari, da anziano - giardinaggio, liuteria, mi costruisco cazzatine col legno. Mentre Mat è più infottato che mai, skatea sempre ed ha appena attraversato l’Europa con il tour S.S.D. (che salutiamo).
Per un motivo o per l’altro, questo numero di Fotta l’abbiamo confezionato mentre mi costruivo una chitarra, provavo ad imparare a suonare il pianoforte, dovevo fotografare qualche pubblicità per mettere in ordine i miei conti, risolvevo degli sbatti di famiglia. Non ci sono quasi foto mie su questo numero, e ne vado fierissimo.
In questi quattro anni di rivista la nostra missione è sempre stata quella di creare una piattaforma trasversale, aperta, dove ogni skater e scena potesse trovare spazio. E anche se non siamo ancora lì, in queste pagine troverete molte nuove voci, foto, storie. Sono molto felice di vedere finalmente la nuova generazione di fotografi italiani, con i loro sguardi freschi e diversi dal mio, la comunità è vivissima. In queste pagine potrete leggere come fare gruppo sia sempre la strada migliore, che sia per costruire un DIY o per farsi accreditare dalla città in cui si vive. O semplicemente per rivitalizzare uno spot che alcuni avevano dimenticato.
E le chitarre sono belle, ma niente ti fa risalire la fotta come il nuovo che avanza. Andiamo!
Qualcuno l'ha definito l'ultimo intellettuale di sinistra di questo paese e puoi trovare il suo zampino più o meno dietro ogni aspetto di Fotta. Oltre che allo skateboarding si dedica alla musica e al giardinaggio.