Focaccia e cappuccio
Foto: Federico Casella Testi: Caino DellapianaC’è qualcosa di magico nel mare d’inverno e al contrario di come quando fa caldo, la Liguria smette di essere inferno.
E fuori da Genova dai pescatori in riviera si sta più tranquilli col sole e di sera.
Il clima è mite l’aria sa di sale non sembra più la stessa spiaggia e nemmeno lo stesso mare.
Tutti pensano al loro nessuno fa domande tutto quello che senti è rumore di onde.
Un giusto equilibrio tra quiete ed azione fa la focaccia più dolce col cappuccio a colazione.
Una bella esperienza, uscire dalla stanza e con gli amici partire in vacanza.
Non come fanno più in là con caffè e cornetto. Qui il Ponente non sente in difetto.
Vacanza? Non proprio. E’ quasi un lavoro trasformare il cemento in sculture d’oro.
Non ho dovuto viaggiare lontano, a Barcellona per trovare il cemento sono andato a Savona.
E nel bianco del foglio piano o inclinato qualsiasi fosse la forma sono stato ispirato.
Ho saltato in alto, dritto e poi giù. Non pensavo che Genova ci sarei tornato più.
Con i nuovi amici che mi danno la fotta non perdo il sorriso anche con la caviglia rotta.
Ma dopo il tonno e i funghi porcini anche gli sconosciuti dormono più vicini.
Non perdo tempo e non perdo la testa anche se questo viaggio è quasi una festa.
E così tornerò per fare qualcosa. Nel verde del mare e nel cielo di rosa.
E se proprio la caviglia non ne vuole sapere. Mi troverai a Genova nei vicoli tutte le sere.
E se non sarò soddisfatto sarà la prossima volta. La pazienza è poca ma la fotta è molta.
Voglia di mare di focaccia e cappuccio. Non di grigio di città nascosto dentro il cappuccio.
Voglia di fare esperienze e amicizie. Non di stare a casa con le mie pigrizie.
E allora ti prego, vieni in riviera più spesso. E porta le amiche che c’è anche lo Spesso.
Caino è un poeta e scrittore originario delle Langhe. Vive una vita di contemplazione e di piccoli piaceri proletari, come il cacio con le pere.