La nuova Fotta: dieci skater +1 che non puoi non conoscere
Foto: Federico Casella, Alberto Della Beffa Testi: Federico CasellaDalla notte dei tempi le società si lamentano dei propri giovani, di quei maledetti debosciati che hanno avuto tutto gratis, grazie ai nostri sacrifici e ad i nostri sforzi, senza fare nulla di utile per meritarselo. Non importa se fossi un sedicenne nell’Atene del 490 B.C.E. o nella Milano del 1990, agli occhi dei “grandi” tu saresti stato in ogni caso un ragazzino del cazzo.
Skateando ne abbiamo avuto tutti esperienza. Dagli skater più grandi che a schiaffi e insulti correggono comportamenti secondo loro sbagliati, ai passanti sempre pronti a spiegare come bisognerebbe stare al mondo, a mia zia, che ancora adesso, parecchi anni oltre i miei “teen”, ogni volta che la vedo mi dice di smetterla di spaccarmi le ginocchia e di crescere. Soprattutto se vai in skate sembra che tutti abbiano delle ottime ragioni per spiegarti che tu sei solo un ragazzino, e che come fai, sbagli.
Mentre scrivo questo articolo, in Italia stanno facendo il giro le immagini delle cariche da parte della polizia nei confronti di ragazze e ragazzi che manifestavano la loro solidarietà per il popolo palestinese. E in quel dibattito che abbiamo già sentito mille volte, con le destre che difendono ciecamente le donne e gli uomini delle forze dell’ordine e le sinistre che puntano il dito contro le derive autoritarie, senza fare molto altro, un’opinione mi ha colpito. È quella di Lorena Conte, una professoressa del liceo di Pisa, una delle città dove sono avvenute le violenze, che scrive così in una lettera aperta pubblicata su Repubblica:
“...Dobbiamo chiedere scusa ai nostri ragazzi… …Gli continuiamo a dire che sono apatici, che sono indifferenti, che stanno sempre con la testa china sui social. E quando qualcuno la tira su, quella testa, si becca le manganellate. E si sente dare del maleducato, del non autorizzato”.
Trovandomi per la prima volta nella mia vita d’accordo con una professoressa del liceo (anche io, come tutti, ho avuto i miei traumi scolastici), ripenso agli ultimi mesi e alle session che abbiamo fatto per comporre questo articolo. Volevamo incontrare e far incontrare la nuova generazione, capire chi sono e chi saranno le nuove facce dello skateboarding italiano, conoscere i nuovi “ragazzini del cazzo”.
È bastato un attimo per capire che questi non erano proprio ragazzini “del cazzo”. Skating a parte (quello parla da solo e lo trovate su fotta.it nel nostro video “La nuova Fotta”) abbiamo conosciuto dei ragazzi infottati, con un ottimo livello di skateboarding, scelte di trick interessanti e stilosi, ma soprattutto belle teste.
Ragazzi da tutta Italia ci hanno raggiunto a Torino, quasi tutti per la prima volta nel van, circondati per lo più da persone che avevano visto solo su Instagram, sono riusciti a legare e a creare delle crew solide, con il massimo supporto reciproco.
E se lo skateboarding continua a cambiare, a innovarsi e ibridarsi (le abbiamo viste tutte, dal jazz alla trap), la Fotta rimane. E ritrovarmi all’una di una notte di gennaio a Torino, seduto al freddo in fondo a una scala col fisheye in mano, e vedere un ragazzo con poco più della metà dei miei anni guardarsi la part di Heath Kirchart in “This is Skateboarding” per trovare le palle di saltare su un rail, ha confermato la mia fiducia nella nuova generazione. Bretzi, che ha skateato con noi e ha realizzato l’illustrazione di apertura e quelle del video, ha chiesto ai suoi compagni di viaggio che cosa fosse per loro la Fotta, le risposte le trovate, come ci sono arrivate, nelle prossime pagine.
John, 18, Treviso
La Fotta è un bel modo di dire, che racchiude un'energia che si prova riguardo a qualcosa sempre in modo positivo.
Rambo, 20, Cattolica
La Fotta per me è la gasa, la fottuta gasa, il gas. E il gas è dato dalla Fotta che ho per la tavola diobò. Diobò la tavola.
Sam, 21, Cesena
Per me la Fotta è volere qualcosa, ad esempio un obiettivo, riuscire a superarlo a tutti i costi e con qualsiasi mezzo. La Fotta è la cosa che si ha in un gruppo per raggiungere un obiettivo.
Bretzi, 16, Bolzano
Per me la Fotta è una cosa pazzesca, qualcosa che tira fuori il meglio di me in un sacco di aspetti, soprattutto nello skateare. Ma Fotta per me può significare anche essere felici, perché quando si è felici poi sì che arriva la Fotta.
Diego, 17, Udine
La Fotta è, non proprio la voglia di farsi male, ma quella grinta, pazzia che esce quando skateo con gli amici e ci gasiamo a vicenda. Sono le palle.
Davidino, 18, Cagliari
La Fotta è l’energia principale che ti porta a skateare ogni giorno, il gas, il desiderio di sfogare tutto lo stress, tutta l’ansia che si accumula durante la settimana in una skateata. Questa è la Fotta.
Scianny, 18, Sacile Pordenone
La Fotta per me è avere voglia di skateare con o senza amici, con brutto tempo e tutte queste cose così. La Fotta mi è data dallo skateare.
Julian, 19, Bolzano
La Fotta per me è andare sopra i limiti e provare a crescere e far nuove esperienze e divertirsi. La Fotta significa anche che hai una grande voglia di vivere, e la capacità di trasformare un momento comune in uno indimenticabile.
Vedere un ragazzo con poco più della metà dei miei anni guardarsi la part di Heath Kirchart in “This is Skateboarding” per trovare le palle di saltare su un rail, ha confermato la mia fiducia nella nuova generazione.
Vitto, 21, Como
Per me la Fotta significa andare in giro a skateare con l'obiettivo di divertirsi perché è solo così che vengono veramente fuori le cose più fighe. Unirsi tutti insieme in un gruppo e fare situa stimola un sacco. Andare in giro a skateare con un gruppo di persone motivate.
Andres, 17, Cesena
Secondo me la Fotta è andare a skateare tutti i giorni, stare con gli amici, divertirsi e gasarsi fino a sera a provare nuovi trick ogni giorno.
Conve, 18, Pesaro
La Fotta è skateare gasati in culo senza pensare ad altro che divertirsi. È skateare con gli amici, essere chillati, andare in spot, fare cazzate. La Fotta è quello che ti fa andare avanti.
⏵ Guarda il video La nuova Fotta di Alberto Della Beffa.
Qualcuno l'ha definito l'ultimo intellettuale di sinistra di questo paese e puoi trovare il suo zampino più o meno dietro ogni aspetto di Fotta. Oltre che allo skateboarding si dedica alla musica e al giardinaggio.